La relazione dialettica servo-padrone



La dialettica servo-padrone (Knechtschaft-Herrschaft) è una delle tematiche più celebri della Fenomenologia dello Spirito di Hegel. Ogni coscienza, che ha preso coscienza di sé, ed è perciò autocoscienza, vuole porsi come unica ed orientare a se stessa tutta la realtà.



-  L'identità del padrone è mediata da quella del servo ed è ad essa correlata → quindi il signore è coscienza "per sè" (libertà indipendente) solo perchè mediata "con sè" da un'altra coscienza.

- Così come per il servo, "l'essere per altro" (coscienza dipendente) è tale solo in riferimento al padrone.

 

Si rapportano all'altra coscienza → determinando la loro identità, attraverso le cose/oggetti di desiderio.

Il padrone si rapporta ad essi in modo mediato dal servo,  limitandosi a consumarli, mentre il servo, negando gli oggetti, cioè considerandoli solo oggetti, li trasforma con il suo lavoro.

 

- Autocoscienza servo: sottomettersi/rinunciare alla sua libertà per paura della morte e aver salva la vita. La paura gli consente di fare esperienza dela sua essenza più profonda (della negatività, sottrarsi all'oggettività, alla possibilità di essere materiale).

 

Hegel riconosce nel lavoro un valore, grazie al quale il servo si forma e si autodisciplina e manipola e trasforma le cose, gli da una nuova forma → ed è così che lo schiavo comprende il proprio valore e il suo essere indipendente.

 

Quindi: mediante il lavoro il servo si riappropria di sè, riconoscendo la sua libertà che aveva riconosciuto al padrone quando si era affidato a lui, e la fa sua.

 

DIALETTICA: la libertà che era vista prerogativa del padrone (TESI) e che poi è stata conquistata dal servo con il suo lavoro (ANTITESI) si rivela affermata come valore universale (SINTESI).

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