Edmund Husserl
Edmund Husserl, coetaneo di Henri Bergson, è considerato il padre della Fenomenologia, che è non solo uno stile di pensiero ma soprattutto un metodo filosofico di indagine.
Biografia
Edmund Husserl è nato nel 1859 in Moravia, a Prossnitz. La sua famiglia
d'origine è ebrea.
Successivamente si trasferisce in Austria, a Vienna, dove assiste alle lezioni
di Franz Brentano,
psicologo e filosofo. Nel 1886 inizia la carriera di insegnante, prima a Halle,
poi a Gottinga e a Friburgo, qui viene destituito dal suo incarico perché ebreo
e muore nel 1938.
Opere
Le opere principali di Husserl sono i 2 volumi delle "Ricerche logiche",
cui egli presenta le idee basilari della fenomenologia; "Idee per una
fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica"; "Meditazioni
cartesiane"; "La crisi delle scienze europee e la
fenomenologia trascendentale" postuma.
La crisi delle scienze
"La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale" → In
essa si può cogliere il senso della sua riflessione sulla civiltà europea che
potrà risollevarsi soltanto se riuscirà a recuperare il fondamento umano dei
propri valori.
Husserl denuncia la perdita del significato umano della scienza, la quale è ormai diventata una mera scienza dei fatti e non è in grado di dare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza. Inoltre
Hussler afferma che la scienza ha elaborato una conoscenza astratta e matematica della natura (riduzione della realtà ai soli parametri fisico-matematici - Galilei) -> la quale ha causato la sovrapposizione di un insieme di idealità astratte alla concreta esperienza vissuta
↪ pertanto occorre inaugurare una filosofia che riscopra il senso perduto delle cose in relazione alla soggettività..
Il metodo fenomenologico
Il metodo fenomenologico è dunque la risposta alla crisi epistemologica di fine
'800 e inizio 900, e fonda la conoscenza sul fenomeno.
Husserl è convinto che si debba guardare alle cose stesse, ossia al
manifestarsi di un oggetto concreto alla nostra coscienza.
Questo è un metodo basato sull’epoché: la sospensione del giudizio, la
messa tra parentesi del mondo circostante così come esso ci è dato dalla
conoscenza scientifica, che tuttavia è diversa dal dubbio cartesiano, perché
non intende mettere in dubbio l’esistenza stessa di ciò che ci circonda bensì
vuole sospendere il giudizio sulla conoscenza scientifica per rifondarla sulla
coscienza.
L'epoché (la sospensione della fiducia nella presunta oggettività
del mondo) consente di ritrovare la dimensione dell'intenzionalità (la
base originaria e precategoriale della conoscenza).
L'intenzionalità presenta una correlazione tra:
- noèsi → gli
atti di coscienza (polarità soggettiva)
- noèma → le
varie modalità di apparizione delle cose in relazione agli atti
intenzionali del soggetto (polarità oggettiva)
Inoltre, permette di descrivere il processo di costituzione del senso delle
cose nelle sue varie stratificazioni, mostrare le strutture essenziali dei
vissuti intenzionali grazie all'intuizione eidetica.
Mette anche alla luce il mondo della vita, cioè il mondo
prescientifico delle emozioni, dei bisogni, del vissuto concreto, in esso il
soggetto è già da sempre in relazione agli altri in una dimensione
intersoggettiva.
L’esercizio dell’epoché si articola dunque su tre fasi successive:
1. riduzione fenomenologica → arriva a comprendere come la
realtà che noi effettivamente possiamo conoscere è solo quello dei fenomeni,
ossia del manifestarsi degli oggetti alla coscienza
2. riduzione eidetica → perviene alle essenze dei
fenomeni, che si manifestano nell’istante stesso in cui l’oggetto arriva alla
nostra coscienza
3. riduzione trascendentale → l’epoché lascia un
residuo fenomenologico, un qualcosa che non è sostanza, che non esiste
indipendentemente dalla realtà e che con la coscienza di qualcosa e dunque è intenzionalità,
trascendentale perché ogni atto psichico non può esistere se non c’è un oggetto
a cui riferirsi.
Durante la sua produzione, ma soprattutto negli ultimi anni, Husserl sente
l'esigenza di difendersi dalle accuse mosse alla propria concezione della
soggettività, vista come principio troppo astratto. A questo proposito elabora
il concetto di mondo della vita, con cui indica il mondo
prescientifico delle emozioni, dei bisogni del vissuto concreto ovvero
l'esperienza che precede la formulazione delle categorie e delle nozioni con
cui è normalmente organizzata la realtà. Nel mondo della vita il soggetto è già
da sempre in relazione con gli altri in una dimensione intersoggettiva.
L'oggettività del mondo è così garantita dalla sua fondazione intersoggettiva.
I soggetti costituiscono una comunità umana a cui è affidato il compito
autenticamente filosofico di rinnovare dal profondo le scienze e la stessa idea
di cultura dell'occidente.
fonti immagini:
https://disf.org/abbiamo-studiato-per-voi/crisi-scienze
https://ontologismi.wordpress.com/2018/08/16/edmund-husserl-teorie-moderne-dellastrazione/
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2yZW30Moj9i-0UxV1S7YmP-9g0pwdAYZiqunYSGJfIsvDL2reOKDB03qgGfU875rPvXET740TVNva8tMvrNFnqDWWouer8HmZ4MKzapvCCK21_ALSac1uXpNC-O9FOiS0CV6auJdscA3S/s1600/Husserl.png
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